Mi devo arrendere e ammettere che mi piacciono le cose
difficili. Spesso sono io stessa a renderle tali e a sbatterci la testa. Sta di
fatto che se una cosa è ostica, divento caparbia, ostinata e irremovibile.
Riconosco anche i miei limiti, va detto, ma non posso dire di arrendermi senza
aver lottato o almeno provato. Ho un’attrazione feroce verso ciò che mi
costringe a mettermi in gioco. Inconscia fino a un certo punto.
Non mi riescono
i lievitati e mi viene un’insana voglia fare la colomba (speriamo che nessuno
si ricordi il mio primo tentativo di panettone). Questa cosa credo parta da
lontano quando, in tenera età, con il mio fisico non proprio longilineo, mi ero
messa in testa di fare la ballerina classica…per la fortuna di Roberto Bolle
qualcuno mi ha dissuaso anche se, ho tenuto il muso per questo ai miei, fino
all’adolescenza, quando da sola mi sono resa conto che magari avevano fatto
bene a farmi fare altro. E’ proverbiale la mia testardaggine, ancora si racconta come
leggenda metropolitana nelle riunioni tra parenti, di quando volevo andare al
cinema da ragazzina e all’ennesimo diniego dell’augusto genitore, io continuassi
imperterrita a dire .....si papà ho capito….però mi ci mandi?
E così fino all’infinito.
Ultimamente mi lamento delle ricette anglosassoni che mi
fanno impazzire tra cup di quello e di quell’altro, perché un cup di farina 0
non è uguale a un cup di farina 00 e in pasticceria, si sa, la precisione è
fondamentale. Più mi arrovello con conti improbabili per far tornare i pesi e
più inveisco, da sola, contro gli inglesi e gli americani che ancora si ostinano
a pesare in questo modo barbaro. Ma non getto la spugna no, anzi, non faccio che
sfogliare libri di ricette di questo tipo, ritrovandomi a fare una torta con la
calcolatrice. Apro il libro Delia’s cake
di Delia Smith e sorpresona, non mi ricordavo che lei ha ricette convertite in g
e ml….e via a fare la torta. Per una volta una piccola scorciatoia.
Farina autolievitante 175g
Lievito per dolci 1 cucchiaino
Burro morbido 175g
Zucchero di canna chiaro 175g di
Uova 3 di grandi dimensioni
Scorza grattugiata di 3 limoni grandi bio
Succo di 1 limone grande bio
Semi di papavero 40g
Per lo sciroppo
Succo di 3 limoni grandi bio
Scorza grattugiata di 1 limone grande bio
Zucchero a velo 50g
Zucchero di canna chiaro 100g
Per finire :
Zucchero di canna chiaro 1 cucchiaino
mescolato con 1 cucchiaino di semi di papavero
Preriscaldare il forno a 170 ° C , Imburrare una
tortiera da 20 cm e foderarla con carta da forno alla base.
Setacciare la farina e il lievito in una ciotola capiente, quindi
aggiungere il burro , lo zucchero , le uova , la scorza di limone e il succo e
infine i semi di papavero .
Usando una frusta, mescolare fino a ottenere una consistenza
cremosa e liscia per circa un minuto .
Versare il composto nello stampo , livellare con il dorso
del cucchiaio , e cuocere in forno per 40 minuti circa.
Quando la torta è pronta , togliere la teglia dal forno e
mescolare gli ingredienti dello sciroppo . Far scaldare fino a che lo
zucchero non si è sciolto e lo sciroppo ha assunto una consistenza ben fluida e
omogenea.
Fare dei buchi con uno spiedino su tutta la torta e con un cucchiaio
distribuire lo sciroppo uniformemente sulla torta calda , infine, cospargere con
la miscela di semi di papavero e zucchero .
Note:
I 4 limoni utilizzati per questa torta si sentono tutti. La
torta è fresca, frizzante e molto profumata.
Delia spiega che i semi di papavero si possono omettere
perché, la torta, è già buona così, secondo me, sarebbe un peccato perché la
consistenza dei semi è fondamentale per completare l’armonia della torta.
La torta è di facile realizzazione, i passaggi sono spiegati
tutti molto bene tranne uno. Secondo Delia lo sciroppo si fa mettendo insieme
tutti gli ingredienti e poi si passa lo sciroppo sulla torta. Questo punto non
viene spiegato molto bene, io ho voluto scaldare lo sciroppo fino a far
assorbire lo zucchero e far prendere bene gli aromi ma, nella ricetta non viene
detto per nulla. Probabilmente si dà per scontato ma la trovo comunque una mancanza.
Lo sciroppo è buonissimo e dona alla torta oltre che, una
consistenza umida e fresca per giorni, un sapore ancora più intenso di limone. Consiglio di lasciare da parte un pochino di
sciroppo in modo da sgocciolarne un pò sulla fetta appena tagliata.
Giudizio
Rimandata - mi è caduta sullo sciroppo.

che torta meravigliosa e chissà che profumo!!!! anch'io sono una gran capatosta ma volte lo vedo come un pregio, non ti pare???ciao cara e complimenti!
RispondiEliminale cose facili riescono a tutti, quelle difficili.... quelli difficili ci intrigano invece!
RispondiEliminagran bella torta ragazza!
un abbraccio
Sandra
Testarda anche tu? Beh altra cosa in comune...
RispondiEliminaIl cake limone e semi di papavero è quello che faccio più spesso perché come hai scritto tu è fresco e poi la consistenza dei semini in bocca è fantastica...però mi mancava questo doppio sciroppo...la prossima volta provo!
Bacioni
sarà che sei semplicemente molto brava!! ;-) un bacio
RispondiEliminale cose difficoltose sono quelle che richiedono + impegno...ma vuoi mettere la soddisfazione?? Impagabile!!
RispondiEliminaecco dopo questo lievitato coi fiocchi (e semini) ;) ... io prevedo a questo punto una colomba stratosferica!! Bacioni
non ne parliamo anche a me non riescono i lievitati e più non mi rioescono più mi intestardisco!!! :D
RispondiEliminaottima la torta....un bacione e buona giornata
giorgia
Pensa che quando ho cominciato a cucinare, ho usato sempre e soltanto i cups...ho sempre guardato con diffidenza verso la bilancia (per non parlare di quella pesa-persone!!! hahaha!!)..e ancora oggi uso più i cups. E' una questione di abitudine, che ci vuoi fare? Quasi tutti i miei libri di ricette sono americane ;)
RispondiEliminaMi piacciono i semi di papavero nei dolci, perchè rendono una bella torta sofficiosa anche croccantina!
Ciao
Isabel
sivvabbè, benvenuta tra coloro he vedendo Mila e Shiro a BimBumBam si sono iscritte ad un corso di pallavolo, tra coloro che han studiato danza per anni convinte che anche solo per il fatto stesso di studiare danza classica, moderna e jazz sarebbero diventate come delle ballerine (capisci la perversione? è come se a Dicembre mi infilassi una polo convinta che cos' arrivano 27°), tra quelle che ah, non posso? ah, ok. adesso? e adesso? ma adesso posso?. ho due genitori esauriti e fai un po' te.
RispondiEliminain compenso mi placo facilmente. una fetta di torta, di QUESTA torta e faccio quel che vuoi : )))
Ed eccoti di nuovo, ormai mi sembrerebbe strano se tu non partecipassi ;) mille grazie!
RispondiEliminaAnnarita, ormai sei un punto fisso del Redone... grazie!!!
RispondiEliminaAhah, anche io sono così... ostinata e testa dura! Quindi so che non ti arrenderai causa panettone.. prima o poi riproverai! :)
RispondiEliminagrazie per aver partecipato anche questo mese.
RispondiEliminagiudizio perfetto da starbooker, il tuo!
forse delia è caduta sullo sciroppo perché era scivoloso...
Pure a me piacciono le cose difficili e anch'io mi incaponisco, anche se tu mi batti: quel "Sì papà, ho capito, però mi ci mandi?" racconta tutta la tua voglia di raccogliere le sfide e non arrenderti mai.
RispondiEliminaLa torta è realizzata alla perfezione, e sai una cosa? Condivido il giudizio finale: rimandata perché ti è caduta sullo sciroppo. E' un giudizio da Starbooker, e come tale ti premia. :-)
Un abbraccio.
ciao, come ti capisco, ci vado fuori di testa a convertire il tutto, arrotondare. Poi io con i numeri in qualsiasi forma faccio un casino, ci perdo un monte di tempo..
RispondiEliminaRoba da matti..
Solo che a volte fanno dei dolci che valgono la pena. Tipo questa. Bellissima, e molto anche il tuo blog.
Ciao
Teresa