Non amo particolarmente le manifestazioni affollate,
caotiche, piene di rumore, anche se l’argomento trattato mi piace e mi
appassiona. Il caos mi disorienta e non riesco a appropriarmi di tutte le
informazioni avute. Troppe e tutte insieme. Un po’ come quando entro in un
grande supermercato pieno di gente e alla fine non riesco a prendere tutto ciò che
volevo ma ho lo stesso il carrello pieno. Ho deciso di andare a Taste di lunedì, proprio per questo motivo, sperando che ci fosse meno gente e anche perché si tratta
di una manifestazione interessante e a misura di foodblogger claustrofobico. Devo
ammettrere, tuttavia, che in tanti hanno avuto la mia stessa idea.
Mi piace scoprire ingredienti nuovi, parlare con le persone,
con chi produce e lavora con passione. In una sola mattinata non ho avuto modo
di vedere troppe cose ma, quelle che ho visto, ho potuto conoscerle un pochino
più a fondo anche grazie a Paola Marconato che ha portato me, Laura e
Lucrezia alla scoperta di alcune ditte.
Il riso Acquarello coltivato dalla Famiglia
Rondolino nella Tenuta di Colombara nel vercellese che ha brevettato la Gemma
di Acquerello un riso ottenuto con un metodo rivoluzionario con il quale si
riescono a mantenere i valori nutritivi del riso integrale anche nel riso
bianco, togliendo, in un primo momento, la gemma e poi facendola aderire come un
film al chicco bianco, recuperando così, le preziose sostanze nutrizionali contenute
all’interno.
Ho assaggiato la birra al tartufo, realizzata dalla famiglia Savini di Forcoli (PI), azienda leader nel settore dal 1920. Una birra
dall’intenso profumo di tartufo e dal gusto piacevolmente fresco e gradevole.
Peccato solo che fosse un’anticipazione per Taste e non ancora in
commercio, altrimenti l’avrei comprata seduta stante.
Altra azienda della quale abbiamo assaggiato i
prodotti è stata Villa Marta di Firenze.Il punto di forza di Villa Marta è Martarè, la torta di cioccolato, che è il risultato dell'incontro di quattro
cioccolati fondenti provenienti da Perù, Venezuela, Santo Domingo e Madagascar
la cui percentuale di cacao sfiora l’80%. Gli altri ingredienti sono burro,
zucchero semolato, uova, un pizzico di crema di latte e un goccio di rum
agricolo dei Caraibi. È una torta che ha golose varianti: Martarè al Caffè Nepal Monte Everest; all’Aceto Balsamico di Modena I.G.P.; al Tè Lapsang Souchong, un tè nero cinese
affumicato e una senza derivati di origine animale per vegani.
Molte sono state le realtà
conosciute, di tutti ho apprezzato la passione che viene profusa nel lavoro o
più semplicemente in un’idea. Per molti si tratta di consolidamento, per altri
aprire la via al sogno ma, sicuramente, per ognuno si tratta di un mondo in
divenire, per cercare di migliorare, di emergere di andare incontro al mercato
o semplicemente per scoprire qualcosa di nuovo.
Il pastificio Gentile di Gragnano
(NA) per esempio, ha perseguito l’idea di avere, in piena zona vocata alla
produzione di pasta un riso, ma non un riso vero, un riso di pasta.
Il nuovo formato è nato dal
desiderio di poter realizzare un risotto con la semola di grano duro,
procedendo con gli stessi passaggi: soffritto, cottura lenta con il brodo,
mantecatura. Dopo diversi tentativi e perfezionamenti il pastificio è giunto con successo
al “Riso di Grano Duro”, la cui forma
ricalca esattamente quella del chicco di riso.
La prima domanda che mi sono fatta è : perché? ma ce n’era
davvero bisogno? Per rispondere, ho
dovuto provarlo. La forma ricorda il chicco di riso ma la mia perplessità era che ,cuocendo, non tenesse bene come il riso. Devo dire che l’inganno c’è, sembra
un riso esattamente fino a che non lo metti in bocca, fino a che senti il gusto
della pasta ma la consistenza c’è ed è piacevole al palato. Mi è piaciuto
davvero molto e, per tornare alla domanda: beh posso dire che, senza ombra di dubbio, è buono.
Riso di grano duro Pastificio Gentile 120 g
Gamberoni 10
Latte di cocco 100 ml
Curry 1 cucchiaino
Scalogno 1
Peperoncino 1
Olio
Erba cipolina
Scaldare l’olio e soffriggere lo scalogno tritato fine.
Unire il peperoncino. Aggiungere i gamberoni , lavati e privati delle teste e
far cuocere per qualche minuto. Togliere dalla padella i gamberoni e sgusciarli
tranne 4 che serviranno come decorazione e tagliarli a pezzetti e metterli da
parte. Con le teste fare un fumetto, mettendole a bollire in poca acqua. Nella
padella utilizzata in precedenza sciogliere un cucchiauino di curry poi tostare il riso di grano, fino a fara
assorbire il liquido ,poi aggiugere il fumetto fino a cottura. 5 minuti prima
della cottura unire il latte di cocco e i gamberoni tagliati a pezzettini. Aggiustare
di sale. Guarnire con due gamberoni a testa e l’erba cipollina tagliata
finemente.
Mi hai ingolosita :)
RispondiEliminail mio lo devo ancora provare ...
un baciotto
Aurelia
Provalo Aurelia e poi mi dici. Un bacio.
EliminaIl riso di grano duro? Non lo conoscevo e appena scendo a casa lo compro, il bello del blog è anche questo, conoscere nuove realtà, nuovi ingredienti attraverso la lettura.
RispondiEliminaIl riso acquerello, invece , lo conosco perché ho avuto modo di acquistarlo ad eataly certo non è economico ma buono.
Le tue foto sono favolose!
Grazie Chiara, in effetti nulla di quello che ho visto a taste è economico ma sicuramente da provare per la filosofia che c'è dietro a certi ingredienti e naturalmente la qualità. Un bacio.
EliminaChe splendida idea sopratutto per una che (si, ora prenderò delle sonore bacchettate) non ama il riso. E ora come faccio che qui non lo trovo? un dramma ;)
RispondiEliminaPer la ricetta, beh, che dire, un bel modo per esaltarlo, e fargli credere di essere un bel risotto thai!
Sai che anche in casa mia il riso non è proprio gradito? infatti non lo faccio quasi mai mentre a me piacerebbe. Questo è un buon modo per mascherarlo.
EliminaIo sono una risottara, maritozzo un pastaiolo (origini napoletane), chissà che non mettiamo d'accordo con un piatto di questo riso di pasta però lo devo trovare dove lo vendono questa marca da me mai vista. Buona giornata e gli ingredienti sono tutti di mio super gustoooooooo
RispondiEliminaAbbiamo fatto il compromesso storico...questo è l'anello di congiunzione tra il il riso e la pasta ! Il riso pasta è una primizia a Taste dovrà essere commercializzato. Un bacione.
Eliminaecco poi dici... io quest' anno me ne stavo in montagan mentre voi vi aggiravate per il taste... che invidia!!!!! e quanto avrei voluto riabbracciare Carlo e Cristiano Savini!!!!!
RispondiEliminavabbè, dammi qui una ciotolina di questo riso delicato e primaverile che ho da tirarmi su va'.....
Poi dici? non vorrai mica lamentarti vero? perchè il prossimo anno io parto e a Taste vai tu e poi mi racconti. Un bacione.
Eliminala pasta travestita da riso....non ci sarei mai arrivata ;))) e chissà quante altre prelibatezze e curiosità al Taste! non mi basta una vita x tutto quello che vorrei fare, il tuo risino in questo caso mi consola, con un abbinamento cocco, gamberi, curry x me, tra i preferiti! ;)))))
RispondiEliminaIlaria ma domani vieni? ti aspetto.
Eliminamai visto e mai assaggiato il riso di grano duro, però mi ispira e poi con i sapori aggiunti che hai messo tu: latte di cocco, curry e peperoncino, il tutto diventa un grande viaggio di terre lontane! bravissima come sempre mia cara...
RispondiEliminaQuando ho bisogno di vacanze...parto con il cibo. Un bacione bella.
Elimina