Coincidenze che vanno nella stessa direzione. ….
Durante il
primo corso di fotografia che ho fatto con Laura ho conosciuto la bravissima
cake designer Patrizia Foresta. Mentre
ascoltavamo attenti le parole di Laura, compare sulla porta il marito di
Patrizia. Stupita, lo chiamo a voce alta <<ma tu sei Cosimo>>, lui mi guarda
cercando di mettermi a fuoco e poi mi sorride…ci siamo abbracciati stile carrambata
tra gli sguardi attoniti dei presenti, soprattutto della moglie. Uscivamo nello
stesso gruppo di amici toscani e pugliesi molti anni prima all'Università. in
seguito, come spesso succede, ci siamo persi di vista.
Gli anni dell’Università per me sono stati fondamentali , un
arricchimento personale che si è realizzato
non soltanto sui libri ma, soprattutto attraverso i rapporti umani costruiti giorno per
giorno . Venendo dal paesello, vissuta sempre sotto l’ala di due genitori fin
troppo presenti avevo bisogno di conoscere, allargare gli orizzonti e crescere come
persona e vivendo in un appartamento con altre 3 ragazze che si sono alternate
negli anni, ho imparato la convivenza,
l’amicizia e la condivisione.
Frequentare amici che provenivano da varie parti d’Italia mi ha aperto la mente
verso modi di dire, modi fare e modi di cucinare diversi dal mio. Ricordo con
una certa acquolina le olive ascolane della mamma di Eleonora, le melanzane
sott’olio calabresi della mamma di Giuseppe e poi le orecchiette della mamma di Fernarndo…
Dopo aver ritrovato Cosimo , Cristian propone come sfida
all’MTC la tahieddra....ancora la Puglia e ancora la stessa direzione Il
Salento, luoghi bellissimi che ho visitato in una memorabile vacanza con la mia
amica d’infanzia Laura, per andare a trovare proprio Cosimo, Renzo, Ivan e tutti
i nostri amici pugliesi.
Ogni volta è
la stessa storia, la sfida mensile mi “costringe” a aprire un cassettino
della memoria, a frugare in ricordi passati, sedimentati e coperti da mille altri ..
Dopo una lunghissima
notte passata in treno arrivammo a Lecce, ci aspettava Renzo per portarci a
Soleto a casa sua. Era la mia prima volta al Sud e l’impatto fu forte.
Chilometri e chilometri di nulla da un paese all’altro, il latifondo al posto
del più consueto orto, il sole forte e accecante dell’estate e poi quegli olivi giganteschi a perdita d’occhio,
il mare cristallino, le masserie. E ancora Alberobello, Castro Marina,
Gallipoli, Santa Maria di Leuca, Otranto, Lecce. Ho imparato a tuffarmi di
testa dagli scogli, a risalire senza toccare i ricci di mare, ho scoperto il
cavallo nel menù delle trattorie, ho mangiato il polpo fritto per la prima
volta, ho scoperto che il vero nome di Renzo era Oronzo come il patrono di Lecce e ho vissuto tutta l’ospitalità
di gente semplice e meravigliosa.
Come quando fummo invitati a cena da Fernando
amico e collega del mio allora fidanzato (ora marito) e sua madre ci preparò un intero
menù pugliese: numerosi antipasti, orecchiette e maccaruni, un paio di secondi
e quando eravamo strapieni, arrivò in tavola una tiella tahieddra riso, patate e cozze
(con le cozze sgusciate!). Non scorderò mai lo sguardo di Laura, 45 kg di energia e solarità quando, schiacciata dal peso
della sua stessa pancia allargata come se fosse di 4 mesi, realizzò di dover mangiare anche quell’ultima pietanza. Uscimmo
da quella casa dopo il dolce, caffè e ammazzacaffè, con le lacrime agli occhi
come i coccodrilli, avendo mangiato benissimo e tantissimo. Ogni volta che con
Laura ricordiamo quella serata non possiamo non ridere a crepapelle rivivendo
il momento della tiella, lo sguardo dolce della mamma di Fernando e gli occhi
imploranti di Laura che chiedevano pietà.
Questa tiella allo scoglio è un tributo a quella vacanza e a quell'amicizia che resiste nonostante il tempo.
Riso Roma 300 gr
Patate 400 gr (circa due patate di media grandezza)
Cozze, vongole, gamberi e totani1 chilo e
mezzo in totale
Cipolla 100 gr di
(circa una cipolla di media grandezza)
Zucchine 300 g di
(circa 3 zucchine di media grandezza)
Pomodorini
datterini4 o 1 pomodoro grande
Pecorino
semistagionato50 g di
Basilico
qualche foglia
Olio
extravergine d’oliva (possibilmente pugliese)
Pulire le cozze
e le vongole a crudo.
Raschiare le
cozze per pulirle, togliere le alghe e quelle incrostazioni bianche che a volte
si trovano attaccate alle valve e sciacquatele
bene. Togliere a ciascuna cozza il bisso, che è quella specie di barbetta che
fuoriesce dalle valve sul lato dritto della cozza, tirandolo lungo la fessura
verso la parte a punta della cozza, altrimenti il mollusco rischierebbe di
rompersi, ma se fosse troppo duro tirarlo verso la parte rotonda.
Quindi
aprire le cozze una ad una posizionandovi sopra una ciotola in modo da
raccogliere l’acqua che uscirà.. Premere leggermente le due valve facendo
pressione con il pollice e l’indice in maniera tale che le due valve si
stacchino leggermente e infilare un coltellino dalla punta arrotondata a metà
del lato dritto per aprirle raccogliendo la loro acqua nella ciotola, quindi
togliere il mollusco dalle valve e conservarlo nella ciotola insieme alla sua
acqua. Procedere in questo modo con tutte le altre cozze.
Fare lo stesso con metà delle
vongole. Sgusciare i gamberi e pulire e tagliare i totani in striscioline. L'altra metà delle vongole lasciarle aprire in una padella con un filo d'olio e lasciarle da parte.
Preriscaldare
il forno a 160°.
Pulire tutte
le verdure, sbucciare le patate e le cipolle, lavare zucchine e pomodori.
Tagliare le patate, le zucchine e le cipolle a rondelle molto sottili, dello
spessore di circa uno o due millimetri, aiutandovi con una mandolina o un robot
da cucina e mescolarle tutte insieme condendole con un po’ d’olio.
Ungere il
fondo della teglia con un po’ d’olio e fare uno strato con metà delle verdure.
Sciacquare
velocemente il riso in una scodella piena d’acqua, scolarlo e metteterlo nella
teglia sopra lo strato di verdure livellandolo bene, dovrà formare uno strato
molto sottile giusto a ricoprire leggermente le verdure, perché durante la
cottura gonfierà abbastanza.
Mettere
sopra al riso i pomodorini tagliati a pezzettini e quindi le cozze con le vongole e tutta
la loro acqua poi i gamberi e i totani.
Spolverare
con metà del formaggio grattugiato e fare un altro strato con le
verdure rimaste. Se fosse necessario e l’acqua delle cozze e vongole non fosse
sufficiente (e normalmente è così), versare ancora un po’ d’acqua nella teglia,
in maniera tale che arrivi proprio a filo dell’ultimo strato di verdure. Mi
raccomando non mettere sale perché l’acqua delle cozze è salatissima.
A questo
punto spolverare con il formaggio rimasto e versare ancora un po' d'olio.
Infornare la
teglia e fate cuocere a 160° per un’ora, un’ora e mezza, dipende dal forno,
fino a che si sarà formata una bella crosticina dorata in superficie.
Eventualmente nell’ultimo quarto d’ora di cottura alzare la temperatura del
forno a 200°. Appena sfornata unire le vongole tenute in caldo e qualche foglia di basilico.
Con questa ricetta partecipo all' MTC di maggio 2013
Annarita i tuoi post mi emozionano sempre: bel ricordo di amicizia, di vita! E bella interpretazione della taieddhra! :)
RispondiEliminaUn bacione
Grazie Elisa, sei sempre la più carina. Un bacione.
EliminaCome le storie e i casi della vita si intrecciano ...
RispondiEliminaBellissimi i tuoi ricordi, rivissuti grazie, anche, ad un piatto :)
Ogni volta con l'MTc è così, rivivo i ricordi lontani attraverso i piatti. Un abbraccio.
Eliminasai sempre far sentire chi ti lege così vicino a te che quasi siamo una macro famiglia! :-)
RispondiEliminaun bacione
Che complimento starordinario, grazie davvero.
EliminaChe ricordi stupendi e che meraviglia il Salento. La mia ultima vacanza lì risale allo scorso agosto. Lo trovo di una bellezza commovente e la luce incredibile, gli ulivi secolari...ritrovo le mie emozioni nelle tue parole.
RispondiEliminaUn omaggio sentito e vero il tuo, a questa terra che amo tantissimo. Ti abbraccio forte.
Pat
I miei ricordi sono del '94....e la bellezza del Salento nel ricordo si mescola ad un'età più lieve e ad un gruppo di persone davvero speciali. Un abbraccio a te cara patty.
EliminaGli amici dell'Università! E' passato poco più di un anno...e mi mancano da morire! Li sento spesso ma non è la stessa cosa! E' proprio l'atmosfera di quando frequenti, di quando esci nella città dove studi ad essere diversa!
RispondiEliminaGrazie per questo piccolo tuffo nel tuo passato!
La ricetta "allo scoglio" mi piace molto! Complimenti!
Io ho avuto vari gruppi di amici, quelli di facoltà, quelli del paesello trasferiti a Pisa, quelli di casa, e poi amici di amici insomma , non so se si è capito,ma, a in quel periodo ero una spazzola, non stavo mai a acasa. Poi è venuto il dottorato a Sassari e la borsa dio studio in Irlanda e gli amici si sono moltiplicati! Un bacio Arianna.
EliminaWow che post ragazzi! Ma quanto sei brava caspiterina!! Fantastica questa tiella, da mangiarla con gli occhi! Buona domenica
RispondiEliminaGrazie cara. Un bacione.
Eliminaciao Annarita, grazie per il tuo meraviglioso ricordo, sei riuscita a farmi commuovere e a farmi rivivere momenti bellissimi!! complimenti ancora per il tuo blog. un forte abbraccio
RispondiEliminaRenzo ciao, che piacere sentirti qui. Sai che mi è venuta voglia di tirare fuori qualche foto?, magari la metto su fb...che dici? Un abbraccio forte.
Eliminache belli i tuoi amarcord e complimenti per questa taieddhra di scoglio, proprio appetitosa!!
RispondiEliminaNon è che sono nostalgica come una vecchietta eh? tipo << sai quando ero giovane.....>> . Grazie Cristina. Un bacio.
EliminaChe bello questo post e che nostalgia...dell'università,dei compagni e dell'ospitalità dei pugliesi, ma si può dire di tutti gli abitanti del sud...sono unici!
RispondiEliminaOttima la tua ricetta...complimenti!
E' vero mi sono sentita veramente a casa, coccolata ogni giorno. Grazie. A presto.
EliminaScena mitica quella al corso!
RispondiEliminaQuesto tuo racconto mi fa venire una gran voglia di andarci e conoscendo la zia del mio ragazzo, mi immagino una scena simile alla cena che hai appena descritto. un bacio
Ti ricordi? che ridere.... Se hai la possibilità vai alla prima occasione, è bellissimo. Un bacio bella bimba.
EliminaChe bei ricordi AnnaRita e con quanta delicatezza e allegria li hai condivisi con noi!
RispondiEliminaIl tuo tributo all'amicizia mi è piaciuto molto e il piatto che hai creato per farlo mi ha conquistata per il colore come per l'insieme dei suoi ingredienti.
Bravissima e grazie
Dani
Grazie Daniela, con l'Mtc non riesco a non lasciarmi andare ai ricordi... ormai è un must, arriva la ricetta e scatta l'amarcord....un abbraccio.
EliminaChe ricordi bellissimi s'è portato appresso questo piatto altrettanto meraviglioso, che ogni tanto rpepara anche il mio papà (io non l'ho mai fatto, ma non so perchè, devo iniziare!)
RispondiEliminache bella la puglia, quante cose buone da mangiare, che colori spettacolari quelle pietre!
Sono rimasta impressionata dalla carne di cavallo sul menu, e rapita definitivamente dalle "bombette" di cisternino.
ma devo visitarla con calma, che in realtà ci siamo stati solo di passaggio, per pochi giorni.
Davvero insufficienti per una regione così densa di meraviglie.
Che bello il tuo incontro a distanza di anni con un vecchio amico! Sempre perché il mondo, in fondo, è davvero piccolo!
Miliardi di baci, annarita bella e passami un piattino di questo riso va, che stasera mi andrebbe proprio tanto!
Lunetta ciao, guarda se hai tempo fatti un giretto in Puglia con calma e prova la tiella anche nella versione originale solo con le cozze. Anch'io tornerei molto volentieri, anche se il clima giocoso e felice di certi anni non credo che potrei ritrovarlo così facilmente. Ti piacerebbe tornare a casa e trovare un bel piatto pronto che ti aspetta eh?......anche a meeeee. Un bacione.
EliminaCiao Annarita! Ho letto con piacere questo tuo ricordo e ho sorriso perchè hai colto tutto quello che una persona forestiera può assimilare una volta giunta nel Salento, a partire dai tuffi dagli scogli per giungere al pranzo infinito con 10.000 portate ;-) Mi hai emozionato! La tua taieddhra è vera e sincera come può essere la gioia di un viaggio da ricordare o l'amicizia che dura nel tempo. Mi piace molto la ricchezza di sapori che confluiscono nel riso dalle cozze, vongole, gamberi e totani. La spruzzata di pecorino fa tutto il resto.
RispondiEliminaGrazie mille!
Cristian
Grazie a te Cristian perchè mi hai riportato indietro nel tempo, in un viaggio felice e pieno di emozioni, e alla tua tahieddra che le ha riportate in superficie. Un abbraccio.
EliminaAnnarita, mi è piaciuto tantissimo il tuo racconto, con poche parole sei riuscita a descrivere il Salento e le emozioni che suscita in chi lo visita.
RispondiEliminaE la tua taieddhra allo scoglio è perfetta!
Grazie Mari, ci sarebbe stato da dire molto di più sui luoghi e sulle emozioni provate che, a distanza di molti anni, ancora sono molto forti. Magari in un'altra puntata. Un abbraccio.
Eliminaassolutamente appetitosa e quindi da provare!! Un abbraccio SILVIA
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