sabato 25 maggio 2013

Tiella riso, patate e "scoglio"




Coincidenze che vanno nella stessa direzione. ….

Durante il primo corso di fotografia che ho fatto con Laura ho conosciuto la bravissima cake designer  Patrizia Foresta. Mentre ascoltavamo attenti le parole di Laura, compare sulla porta il marito di Patrizia. Stupita, lo chiamo a voce alta <<ma tu sei Cosimo>>, lui mi guarda cercando di mettermi a fuoco e poi mi sorride…ci siamo abbracciati stile carrambata tra gli sguardi attoniti dei presenti, soprattutto della moglie. Uscivamo nello stesso gruppo di amici toscani e pugliesi molti anni prima all'Università. in seguito, come spesso succede, ci siamo persi di vista.




Gli anni dell’Università per me sono stati fondamentali , un arricchimento personale  che si è realizzato non soltanto sui libri ma, soprattutto attraverso i rapporti umani costruiti giorno per giorno . Venendo dal paesello, vissuta sempre sotto l’ala di due genitori fin troppo presenti avevo bisogno di conoscere, allargare gli orizzonti e crescere come persona e vivendo in un appartamento con altre 3 ragazze che si sono alternate negli anni,  ho imparato la convivenza, l’amicizia e  la condivisione. 

Frequentare amici che provenivano da varie parti d’Italia mi ha aperto la mente verso modi di dire, modi fare e modi di cucinare diversi dal mio. Ricordo con una certa acquolina le olive ascolane della mamma di Eleonora, le melanzane sott’olio calabresi della mamma di Giuseppe e poi le orecchiette della mamma di Fernarndo… 


Dopo aver ritrovato Cosimo , Cristian  propone come sfida all’MTC la tahieddra....ancora la Puglia e ancora la stessa direzione Il Salento, luoghi bellissimi che ho visitato in una memorabile vacanza con la mia amica d’infanzia Laura, per andare a trovare proprio Cosimo, Renzo, Ivan e tutti i nostri amici pugliesi. 

Ogni  volta è la stessa storia, la sfida mensile mi “costringe” a aprire un cassettino della memoria, a frugare in ricordi passati, sedimentati  e coperti da mille altri ..

Dopo una lunghissima notte passata in treno arrivammo a Lecce, ci aspettava Renzo per portarci a Soleto a casa sua. Era la mia prima volta al Sud e l’impatto fu forte. Chilometri e chilometri di nulla da un paese all’altro, il latifondo al posto del più consueto orto, il sole forte e accecante dell’estate  e poi quegli olivi giganteschi a perdita d’occhio, il mare cristallino, le masserie. E ancora Alberobello, Castro Marina, Gallipoli, Santa Maria di Leuca, Otranto, Lecce. Ho imparato a tuffarmi di testa dagli scogli, a risalire senza toccare i ricci di mare, ho scoperto il cavallo nel menù delle trattorie, ho mangiato il polpo fritto per la prima volta, ho scoperto che il vero nome di Renzo era Oronzo  come il patrono di Lecce e ho vissuto tutta l’ospitalità di gente semplice e meravigliosa. 
Come quando fummo invitati a cena da Fernando amico e collega del mio allora fidanzato (ora marito) e sua madre ci preparò un intero menù pugliese: numerosi antipasti, orecchiette e maccaruni, un paio di secondi e quando eravamo strapieni, arrivò in tavola una tiella tahieddra riso, patate e cozze (con le cozze sgusciate!). Non scorderò mai lo sguardo di Laura, 45 kg di energia e solarità quando, schiacciata dal peso della sua stessa pancia allargata come se fosse di 4 mesi, realizzò di dover  mangiare anche quell’ultima pietanza. Uscimmo da quella casa dopo il dolce, caffè e ammazzacaffè, con le lacrime agli occhi come i coccodrilli, avendo mangiato benissimo e tantissimo. Ogni volta che con Laura ricordiamo quella serata non possiamo non ridere a crepapelle rivivendo il momento della tiella, lo sguardo dolce della mamma di Fernando e gli occhi imploranti di Laura che chiedevano pietà.

 
Questa tiella allo scoglio è un tributo a quella vacanza e a quell'amicizia che resiste nonostante il tempo.


Riso Roma 300 gr
Patate 400 gr (circa due patate di media grandezza)
Cozze, vongole, gamberi e totani1 chilo e mezzo in totale
Cipolla 100 gr di (circa una cipolla di media grandezza)
Zucchine 300 g di (circa 3 zucchine di media grandezza)
Pomodorini datterini4  o 1 pomodoro grande
Pecorino semistagionato50 g di
Basilico qualche foglia
Olio extravergine d’oliva (possibilmente pugliese)


Pulire le cozze e le vongole a crudo.
Raschiare le cozze per pulirle, togliere le alghe e quelle incrostazioni bianche che a volte si trovano attaccate alle valve e sciacquatele bene. Togliere a ciascuna cozza il bisso, che è quella specie di barbetta che fuoriesce dalle valve sul lato dritto della cozza, tirandolo lungo la fessura verso la parte a punta della cozza, altrimenti il mollusco rischierebbe di rompersi, ma se fosse troppo duro tirarlo verso la parte rotonda.
Quindi aprire le cozze una ad una posizionandovi sopra una ciotola in modo da raccogliere l’acqua che uscirà.. Premere leggermente le due valve facendo pressione con il pollice e l’indice in maniera tale che le due valve si stacchino leggermente e infilare un coltellino dalla punta arrotondata a metà del lato dritto per aprirle raccogliendo la loro acqua nella ciotola, quindi togliere il mollusco dalle valve e conservarlo nella ciotola insieme alla sua acqua. Procedere in questo modo con tutte le altre cozze. 



Fare lo stesso con metà delle vongole. Sgusciare i gamberi e pulire e tagliare i totani in striscioline. L'altra metà delle vongole lasciarle aprire in una padella con un filo d'olio e lasciarle da parte.
  
Preriscaldare il forno a 160°.

Pulire tutte le verdure, sbucciare le patate e le cipolle, lavare zucchine e pomodori. Tagliare le patate, le zucchine e le cipolle a rondelle molto sottili, dello spessore di circa uno o due millimetri, aiutandovi con una mandolina o un robot da cucina e mescolarle tutte insieme condendole con un po’ d’olio.

Ungere il fondo della teglia con un po’ d’olio e fare uno strato con metà delle verdure.

Sciacquare velocemente il riso in una scodella piena d’acqua, scolarlo e metteterlo nella teglia sopra lo strato di verdure livellandolo bene, dovrà formare uno strato molto sottile giusto a ricoprire leggermente le verdure, perché durante la cottura gonfierà abbastanza.

Mettere sopra al riso i pomodorini tagliati a pezzettini e quindi le cozze con le vongole e tutta la loro acqua poi i gamberi e i totani.

Spolverare con metà del formaggio grattugiato e fare un altro strato  con le verdure rimaste. Se fosse necessario e l’acqua delle cozze  e vongole non fosse sufficiente (e normalmente è così), versare ancora un po’ d’acqua nella teglia, in maniera tale che arrivi proprio a filo dell’ultimo strato di verdure. Mi raccomando non mettere sale perché l’acqua delle cozze è salatissima.
 
A questo punto spolverare con il formaggio rimasto e versare ancora un po' d'olio.

Infornare la teglia e fate cuocere a 160° per un’ora, un’ora e mezza, dipende dal forno, fino a che si sarà formata una bella crosticina dorata in superficie. Eventualmente nell’ultimo quarto d’ora di cottura alzare la temperatura del forno a 200°. Appena sfornata unire le vongole tenute in caldo e qualche foglia di basilico.



Con questa ricetta partecipo all' MTC di maggio 2013


29 commenti:

  1. Annarita i tuoi post mi emozionano sempre: bel ricordo di amicizia, di vita! E bella interpretazione della taieddhra! :)
    Un bacione

    RispondiElimina
  2. Come le storie e i casi della vita si intrecciano ...
    Bellissimi i tuoi ricordi, rivissuti grazie, anche, ad un piatto :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ogni volta con l'MTc è così, rivivo i ricordi lontani attraverso i piatti. Un abbraccio.

      Elimina
  3. sai sempre far sentire chi ti lege così vicino a te che quasi siamo una macro famiglia! :-)
    un bacione

    RispondiElimina
  4. Che ricordi stupendi e che meraviglia il Salento. La mia ultima vacanza lì risale allo scorso agosto. Lo trovo di una bellezza commovente e la luce incredibile, gli ulivi secolari...ritrovo le mie emozioni nelle tue parole.
    Un omaggio sentito e vero il tuo, a questa terra che amo tantissimo. Ti abbraccio forte.
    Pat

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I miei ricordi sono del '94....e la bellezza del Salento nel ricordo si mescola ad un'età più lieve e ad un gruppo di persone davvero speciali. Un abbraccio a te cara patty.

      Elimina
  5. Gli amici dell'Università! E' passato poco più di un anno...e mi mancano da morire! Li sento spesso ma non è la stessa cosa! E' proprio l'atmosfera di quando frequenti, di quando esci nella città dove studi ad essere diversa!
    Grazie per questo piccolo tuffo nel tuo passato!
    La ricetta "allo scoglio" mi piace molto! Complimenti!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io ho avuto vari gruppi di amici, quelli di facoltà, quelli del paesello trasferiti a Pisa, quelli di casa, e poi amici di amici insomma , non so se si è capito,ma, a in quel periodo ero una spazzola, non stavo mai a acasa. Poi è venuto il dottorato a Sassari e la borsa dio studio in Irlanda e gli amici si sono moltiplicati! Un bacio Arianna.

      Elimina
  6. Wow che post ragazzi! Ma quanto sei brava caspiterina!! Fantastica questa tiella, da mangiarla con gli occhi! Buona domenica

    RispondiElimina
  7. ciao Annarita, grazie per il tuo meraviglioso ricordo, sei riuscita a farmi commuovere e a farmi rivivere momenti bellissimi!! complimenti ancora per il tuo blog. un forte abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Renzo ciao, che piacere sentirti qui. Sai che mi è venuta voglia di tirare fuori qualche foto?, magari la metto su fb...che dici? Un abbraccio forte.

      Elimina
  8. che belli i tuoi amarcord e complimenti per questa taieddhra di scoglio, proprio appetitosa!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non è che sono nostalgica come una vecchietta eh? tipo << sai quando ero giovane.....>> . Grazie Cristina. Un bacio.

      Elimina
  9. Che bello questo post e che nostalgia...dell'università,dei compagni e dell'ospitalità dei pugliesi, ma si può dire di tutti gli abitanti del sud...sono unici!
    Ottima la tua ricetta...complimenti!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E' vero mi sono sentita veramente a casa, coccolata ogni giorno. Grazie. A presto.

      Elimina
  10. Scena mitica quella al corso!
    Questo tuo racconto mi fa venire una gran voglia di andarci e conoscendo la zia del mio ragazzo, mi immagino una scena simile alla cena che hai appena descritto. un bacio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti ricordi? che ridere.... Se hai la possibilità vai alla prima occasione, è bellissimo. Un bacio bella bimba.

      Elimina
  11. Che bei ricordi AnnaRita e con quanta delicatezza e allegria li hai condivisi con noi!
    Il tuo tributo all'amicizia mi è piaciuto molto e il piatto che hai creato per farlo mi ha conquistata per il colore come per l'insieme dei suoi ingredienti.
    Bravissima e grazie
    Dani

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Daniela, con l'Mtc non riesco a non lasciarmi andare ai ricordi... ormai è un must, arriva la ricetta e scatta l'amarcord....un abbraccio.

      Elimina
  12. Che ricordi bellissimi s'è portato appresso questo piatto altrettanto meraviglioso, che ogni tanto rpepara anche il mio papà (io non l'ho mai fatto, ma non so perchè, devo iniziare!)
    che bella la puglia, quante cose buone da mangiare, che colori spettacolari quelle pietre!
    Sono rimasta impressionata dalla carne di cavallo sul menu, e rapita definitivamente dalle "bombette" di cisternino.
    ma devo visitarla con calma, che in realtà ci siamo stati solo di passaggio, per pochi giorni.
    Davvero insufficienti per una regione così densa di meraviglie.
    Che bello il tuo incontro a distanza di anni con un vecchio amico! Sempre perché il mondo, in fondo, è davvero piccolo!
    Miliardi di baci, annarita bella e passami un piattino di questo riso va, che stasera mi andrebbe proprio tanto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lunetta ciao, guarda se hai tempo fatti un giretto in Puglia con calma e prova la tiella anche nella versione originale solo con le cozze. Anch'io tornerei molto volentieri, anche se il clima giocoso e felice di certi anni non credo che potrei ritrovarlo così facilmente. Ti piacerebbe tornare a casa e trovare un bel piatto pronto che ti aspetta eh?......anche a meeeee. Un bacione.

      Elimina
  13. Ciao Annarita! Ho letto con piacere questo tuo ricordo e ho sorriso perchè hai colto tutto quello che una persona forestiera può assimilare una volta giunta nel Salento, a partire dai tuffi dagli scogli per giungere al pranzo infinito con 10.000 portate ;-) Mi hai emozionato! La tua taieddhra è vera e sincera come può essere la gioia di un viaggio da ricordare o l'amicizia che dura nel tempo. Mi piace molto la ricchezza di sapori che confluiscono nel riso dalle cozze, vongole, gamberi e totani. La spruzzata di pecorino fa tutto il resto.
    Grazie mille!
    Cristian

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te Cristian perchè mi hai riportato indietro nel tempo, in un viaggio felice e pieno di emozioni, e alla tua tahieddra che le ha riportate in superficie. Un abbraccio.

      Elimina
  14. Annarita, mi è piaciuto tantissimo il tuo racconto, con poche parole sei riuscita a descrivere il Salento e le emozioni che suscita in chi lo visita.
    E la tua taieddhra allo scoglio è perfetta!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Mari, ci sarebbe stato da dire molto di più sui luoghi e sulle emozioni provate che, a distanza di molti anni, ancora sono molto forti. Magari in un'altra puntata. Un abbraccio.

      Elimina
  15. assolutamente appetitosa e quindi da provare!! Un abbraccio SILVIA

    RispondiElimina