
Non ho mai amato il cibo troppo lavorato e la terrina, per quanto
accattivante, non è mai stata un piatto che avrei assaggiato al ristorante
(ammesso che ne sia ancora uno che la proponga) né tantomeno che avrei fatto in
casa.
Ci voleva Giuliana a farmi capitolare. L’MTChallenge per me è stato
spesso motivo e stimolo per avventurarmi in tante prime volte e per questo non
posso far altro che ringraziare, per tutto lo studio fatto sotto la direzione
della mitica redazione. Tutto questo per dire che, non solo ho fatto la mia prima
terrina ma che:
- è piaciuta moltissimo
- è stata spazzolata intera, con contorni, dal marito in una sola cena (evito di dilungarmi sulle conseguenze)
- il pargolo rimasto a bocca asciutta dopo avergliela negata per colazione perché dovevo ancora fare le foto e essendo stata mangiata dal genitore famelico ha urlato il suo diritto alla par condicio perciò la prima terrina avrà presto una sorellina
- la terrina è una gran figata perché si prepara prima con non troppa fatica e si porta in tavola facendo anche una porca figura
- la terrina si può fare con tutto, ogni ingrediente è il benvenuto e lascia spazio alla fantasia
- ho una nuova caccavella rossa fiammante, grazie Giuliana.

La mia versione vuole essere un tributo all’aia, al cortile, al contadino
che io ricordo da bambina, con il toro nella stalla, un enorme toro che mi
faceva una paura terribile, ma anche ai conigli, i polli, i maiali, l’orticello
con le verdure, le siepi di rosmarino, le erbe aromatiche, le uova fresche, il
latte appena munto. Ricordi veri di bambina, per mano a mia mamma andavamo
dalla Fanny a prendere un pollo o un coniglio o magari le uova e io
approfittavo per fare un giro tra gli animali e per sbirciare nelle stalle.
120 g di rigatino
150 g di coniglio
150 g di pollo
70 g mortadella
1 uovo piccolo
Timo
Rosmarino
Salvia
Maggiorana
Santoreggia
Finocchietto
Aceto di mele 1 cucchiaio
1 zucchino
1 carota
Olive nere toscane
2 o 3 cucchiai di olio
Burro per lo stampo
Sale
Pepe
Mettere la carne in una ciotola con le erbe aromatiche, l’aceto e l’olio e
lasciarla a marinare per qualche ora. Tritare la carne e le erbe aromatiche e
mescolare Imburrare generosamente una terrina da 0.7 l e foderarla con le fette
di rigatino in modo da coprire perfettamente il fondo e i lati, lasciando
debordare un poco le fette. Riprendere la ciotola della carne e aggiungere la
mortadella tagliata a fette grossolane (ho usato la mortadella a fette ma
meglio sarebbe utilizzare la stessa quantità in una fetta unica, da tagliare a
dadini). Unire l'uovo, le olive denocciolate e mescolare con le mani,
impastando come se fosse pane. Regolare di sale e pepe.
Mettere metà dell'impasto dentro la terrina foderata e fate un primo strato
premendo bene per far assestare il tutto, ricavare riccioli di carota e
zucchina con un taglia verdure e sistemarli alternati sopra il primo strato di
impasto. Coprirli con il resto del ripieno e premere molto bene per evitare che
si formino spazi o bolle d'aria, sbattere anche leggermente la terrina.
Ricoprire tutto con le fette di pancetta debordanti.
Coprire con il suo coperchio e mettete in forno già caldo a 180°C a bagnomaria,
per circa un'ora. Una volta cotta, toglierla dal forno e facendo molta
attenzione a non scottarsi, scolare il liquido di risulta che si sarà formato. Coprire
la carne con un poco di alluminio e metterci sopra un peso, in modo che si
compatti. Lasciarla intiepidire così, con sopra il peso, poi toglierlo e
lasciarla raffreddare completamente. Eliminare l'alluminio, sigillare tutto con
la pellicola e tenerla in frigorifero per almeno un giorno.
Maionese all’erba cipollina
1 uovo
200g di olio
di semi
1 cucchiaino
di aceto
1 pizzico di
sale
Erba
cipollina
Versare gli
ingredienti, compresa l’erba cipollina tritata finemente, in una ciotola e con
un mixer iniziare a montare mantenendolo fermo e ben saldo al fondo. Nel giro
di pochi secondi dal basso inizierà a formarsi la maionese, fino a terminare
tutto l’olio. Completare la maionese con altra erba cipollina tritata.
Ravanelli sott’aceto
200 g di ravanelli
100 aceto di vino bianco
100 acqua
50g di zucchero
1 foglia d’alloro
6 grani di pepe nero
2 chiodi garofano
1/2 cucchiaino di sale
Lavare e asciugare i ravanelli. Tagliarli a fette sottili e porli in un colino con del sale grosso. Lasciare spurgare l’acqua di vegetazione per almeno 4 ore. Sciacquarli bene, lasciarli scolare o asciugarli e poi sistemarli in un barattolo di vetro ben pulito. Nel frattempo portare a bollore aceto e acqua con l’alloro, lo zucchero, il pepe, il sale e i chiodi di garofano e versare tutto quanto sui ravanelli. Chiudere e lasciar riposare fino al giorno successivo. Si conservano per qualche giorno in frigorifero.
Con questa ricetta partecipo all'MTC 64
Bella terrina Annarita, proprio un omaggio al cortile...neppure io ho mai mangiato e mai mangerei una terrina al ristorante, ma a casa sì e con piacere ;)
RispondiEliminaGuarda dovrò farne altre ma sono proprio contenta di averla conosciuta. Un bacio.
EliminaVabbè, io ti amo e tu lo sai, ma di più amo la tua terrina rossa fiammante che perfettamente si intonerebbe alla mia cucina.
RispondiEliminaAmo tutto della tua terrina, le carni usate, gli aromi scelti, quel tocco saporito della mortadella. Mi piace molto, brava e immagino Michele nel mangiarsela tutta... burp!
Buonissimi anche gli accostamenti.
Arrivo presto... a rubarti la terrina!
Per la terrina rossa puoi sentire la Giulia Robert, è lei la rappresentante di Amazon, ne ho viste diverse fatte uguali. Anch'io ti amo ma me la tengo perchè ho intenzione di farne altre. Bacio.
EliminaBella la terrina ma splendido il post,Annarita. Io ancora brancolo, indecisa.
RispondiEliminaGrazie, vedrai che l'idea ti verrà. A presto.
EliminaBella e sicuramente buona!
RispondiEliminaBisogna chiedere a mio marito, è lui che l'ha divorata intera.
EliminaAdoro questa versione! Veramente degna anche di un ristorante (ma qualcuno la propone ancora?). Tutti felici e contenti alla fine direi :-D
RispondiEliminaFabio
I tuoi piatti fotografati sembrano sempre poesie e non vuol dire che mangiati sono da meno ! Le terrine poi sono bellissime di loro e non pesa per nulla tutto il tempo impiegato per farle...
RispondiEliminaBaci cara !
hai ragione, non viene più proposta, andava di moda anni '90 e poco più ed è un gran peccato (quanto detesto le mode!) perchè è facile da fare ed è veramente buonissima oltre che raffinata da servire, i miei complimenti!
RispondiEliminaGrazie, voglio provare a farne altre, una volta iniziato non voglio smettere.
EliminaAllora siamo in due ad aver cambiato idea sulle terrine, anzi forse anche più. Complimenti!!!
RispondiEliminaCredo di sì, grazie a Giuliana
Elimina"un tributo all’aia, al cortile, al contadino che io ricordo da bambina, con il toro nella stalla, un enorme toro che mi faceva una paura terribile, ma anche ai conigli, i polli, i maiali, l’orticello con le verdure, le siepi di rosmarino, le erbe aromatiche, le uova fresche, il latte appena munto"
RispondiEliminaQuanto mi riconosco in questi ricordi! Sono gli stessi che ho io, figlia di un contadino diventato cittadino per necessità, e a sua volta figlio di contadini. In un altro posto, in un altro tempo, ma le radici sono le stesse tue. Invidio la tua terrina rossa! Da sola mette allegria e quando la porti in tavola diventa il centro dell'attenzione. E quello che contiene è davvero molto ben fatto, goloso e saporito. Una terrina profumatissima dalle erbe, pensata molto bene e realizzata altrettanto bene. Anche gli accompagnamenti li trovo molto indovinati, e credo che quei ravanelli sotto aceto faranno la felicità di mio marito, che li adora. Felice che vi sia piaciuta. Però la prossima volta il pargolo dovrà avere la precedenza eh? Un bacio a tutti voi e grazie. Giuli
Un grazie enorme per avermi insegnato a fare un piatto che amerò d'ora in poi. Dario stavolta avrà la precedenza senza dubbio. Un bacione.
Eliminamia mamma, cittadina e cosmopolita, non ha mai fatto una terrina in vita sua. Mia suocera, signora di campagna, ne e' maestra. Alle loro spalle ci sono due madri con due background altrettanto diversi e questo post mi da la soluzione: perche' in fondo la terrina di carne nasce in ambiente contadino, nasce come riciclo e come strumento per rendere commestibile quello che, altrimenti sarebbe stato scarto. E poi si sviluppa in forme raffinate, seguendo il tuo stesso percorso- e finendo nella pancia del signorotto locale, che un tempo con le mazze chiodate, ora con quelle da golf, imponeva la sua supremazia a tavola :)
RispondiEliminaSui postumi, sgodazzo. Cosi impara ad affamare la creatura :)
E lo stesso godo se rivinci: cosi impari a fare terrine di questo livello :)
Bellissima veramente , adoro leggere i racconti d'infanzia, io li ho simili in parte, di quando andavo dalla nonna in campagna.
RispondiEliminaComplimenti
Una terrina meravigliosa, che ti fa proprio sentire come se si fosse a spasso nell'aia.
RispondiEliminaPovero Dario, non me lo lasciare a bocca asciutta!!
Povero Dario. Ma gli hai negato una proteica terrina per colazione?!?!
RispondiEliminaps. caccavella rossa fiammante bellissima, pure lei!