Ecco che se un membro della community dell’MTC , mai incontrato ci lascia, si provano dolore e smarrimento autentici. L’ansia per la situazione critica, la leggerezza dopo una notizia di speranza, la preoccupazione per la moglie e la figlia, sono stati sentimenti reali.
Doc, a me piaceva chiamarti così, ci siano solo sfiorati, mi hai guidato alla scoperta della vitamina B12 nel Masterclass che hai seguito con
Arianna, con una competenza e una serietà che mi hanno fatto capire molto di
te. Quando ti penso, senza averti mai visto, penso a un galantuomo, rigido per
mestiere ma dolce e tenero, come solo un padre che sceglie una figlia non sua,
possa essere, ironico e divertente, sei stato una roccia e insieme un amorevole
nonno, un uomo colto (ma quante lingue parlavi e scrivevi?) che mancherà a
tutti.
La cosa che mi piaceva di più però era il tuo essere fuori
dagli schemi, un uomo libero che ha scelto di farsi accompagnare negli ultimi
anni da due donne straordinarie Micol e Eleonora. La prima l’hai scelta per
moglie, la seconda per figlia e sei stato un padre esemplare senza che nessuno,
in fondo, te lo avesse insegnato, perché certi ruoli, è vero, non si imparano,
vengono dal cuore. Giusto il cuore, è lui che ti ha dato tanto e alla fine ti
ha tradito. In fondo, penso che se hai potuto andartene è perché avevi lasciato
talmente tanto di te alla tua famiglia, da permettere che camminassero da
soli. Forse Micol e Eleonora non l’hanno ancora capito ma Lolo sì, lui guarderà
sempre il alto a sinistra e ti vedrà, come solo gli occhi di un bambino
possono.
La risposta ad un post collettivo di saluto è stata corale, come vedi tutti ti hanno amato e apprezzato, cosa c’è di più bello nella vita che aver seminato bene? Rimarrai nel cuore di ognuno di noi. Senti, in quel posto in alto a sinistra, vedi se ci sta anche mio fratello, salutamelo tanto e abbraccialo per me.
Il pane del sabato che ho pensato per te è classico il
primo, serio e composto fatto di venerdì e mangiato il sabato, l’altro eretico
e piccante con cioccolato e peperoncino. La vitamina B12 qui è solo nelle uova,
spiacente ma non potevo farti un pane con le ostriche o il pesce azzurro.

per due
trecce ripiene ricetta di Eleonora:
500 g di farina 0
2 uova (circa 60-62 gr con il guscio)
100 g di zucchero
20 g di lievito di birra
125 ml di acqua tiepida
125 ml di olio extra vergine d'oliva
10 g di sale
50 g di uva passa golden
50 g di gocce di cioccolato fondente
habanero chocolate in polvere
un tuorlo d'uovo
un cucchiaio di acqua
semi di sesamo e papavero
Prima di
tutto e importantissimo, setacciare la farina.
Sciogliere
il lievito nell'acqua tiepida insieme a un cucchiaino di zucchero e far
riposare una decina di minuti fino a far formare una schiuma. Mischiare la
farina, il sale e lo zucchero e versarci il lievito e cominciare ad impastare,
versare poi l'olio e per ultimo le uova, uno ad uno, fino alla loro
incorporazione. Lavorare fino a che l'impasto si stacchi perfettamente dalla
ciotola, lasciandola pulita.
Lasciar
lievitare per almeno due ore, dopodiché, sgonfiare l'impasto e tagliarlo in due
parti uguali. Tagliare poi ognuna delle parti in tre.
Stendere su
un piano infarinato ognuna delle parti lunghe circa 35 centimetri e larghe 15.
Nella prima treccia spargere l'uva passa sulle tre parti. Arrotolarle poi sulla
lunghezza, in modo da ottenere tre lunghi "salsicciotti". Unirli da
un capo e cominciare ad intrecciare.
Nella
seconda treccia distribuire le gocce di cioccolato e la polvere di peperoncino
con parsimonia e ripetere l’operazione descritta in precedenza. Adagiare le
trecce su una placca da forno unta di olio. Lasciare lievitare ancora due ore.
Sbattere il
tuorlo d'uovo con un cucchiaio di acqua e spennellarlo sulla superficie;
spolverare di semi di sesamo o papavero.
Infornare in
forno già caldo e STATICO a 200°C per circa 15-20 minuti
Annarita ti abbraccio forte!
RispondiEliminaGrazie Elisa <3
RispondiEliminaE anch'io ti abbraccio forte
RispondiEliminaCiao DOC. Le ostriche la prossima volta. :-D
RispondiEliminaun bacio, Annarita.
Non che non lo fossi già, ma di fronte a queste parole mi sono commossa.
RispondiEliminaAncora di più, dico. Mi rendo conto di quanto abbia seminato durante la sua vita. Me ne sono resa conto già li, in israele a vedere come messaggi e lettere di ex pazienti fioccavano e gli amici che chiamavano, ex stagisti, ex alunni... tante persone.
E da lunedì mi ritrovo a leggere i vostri saluti, stretti in un unico abbraccio e mi rendo conto di quanto abbia saputo regalare di sé anche da dietro a uno schermo. davvero fuori degli schemi.
Grazie. un bacio grande.