Non sono
mai stata una che segue le mode e negli anni della gioventù ce ne sono state
tante. Non sono mai stata una paninara, una dark, una punk, non ho mai avuti i
camperos e quando tutte le mie amiche sfoggiavano l’ultima borsa Louis Vuitton, io
me ne andavo fieramente in giro senza borsa perché mi ingombrava. Semplicemente
non me ne importa nulla, mi sono sempre sentita io senza bisogno di appartenere
a qualche gruppo anche perché indossare catene e collane stile guinzaglio con
le borchie mi sarei sentita tanto ridicola.
Al liceo la secchiona della classe,
timida e schiva con l’apparecchio ai denti arrivò un giorno vestita di nero con
un cinturone borchiato e capelli con la cresta, credo che fu un miracolo per
lei sopravvivere al dileggio, ma le mode sono così , ti prendono, pensi di non
poterne fare a meno e come tali però, passano rapidamente.
Una moda (forse lo è
forse no) che invece mi ha preso
completamente e che spero non passi è quella della pasta madre perché dal
momento che è arrivata a casa mia qualcosa è cambiato. Non le ho dato nomi, non
credo che la porterò in vacanza e la faccio lavorare a orari sindacali (sono contro
lo sfruttamento minorile) ma ho scoperto essere qualcosa di vivo da nutrire,
prendersene cura e i risultati sono più che soddisfacenti. In verità ho
iniziato con il licoli la pasta madre liquida ma, senza capirne bene l’utilizzo
ha finito per fare il mantenuto in frigo e dare vita solo a piadine, grissini e
qualche pizza. Poi è arrivato un corso con una vera maestra dei lievitati e il
mio rapporto con il lievito madre che ho adottato da Sara Papa è diventato più
stretto e ho iniziato con la ricetta meno facile la colomba poi, ho aperto il
mio personale negozio di pane.
Attualmente lievito madre e licoli convivono in
perfetta armonia e lavorano a turno. Panificare mi ha riempito di soddisfazione
, mi ha fatto riappropriare della lentezza. Con la lunga lievitazione non si
fanno programmi, si ascolta, si guarda e si aspetta con calma, senza fretta perché
la lievitazione dipende dall’umidità, dalla temperatura e dalla quantità di
lievito.
Ce ne saranno altri, più buoni, con più
alveoli, con farine ai cereali, al farro, con le noci ma il primo resterà
sempre il mio preferito. Imparerò a capire i momenti di crescita e di
maturazione, saprò organizzarmi meglio e comincerò a sperimentare…per ora ho
fatto un pane bianco semplice dalla ricetta di Sara.
Farina W 260 (o manitoba) 600 g
Lievito madre 150 g ( sostituibile con 12 g di lievito di birra)
Acqua 400 g di
Sale 12 g
Olio extravergine di oliva 1 cucchiaio (facoltativo)
1 cucchiaino di miele o malto (facoltativo)
Stemperare il lievito rinfrescato nell'acqua ad una temperatura di 22°-23° fino a farlo sciogliere.
Nella ciotola della
planetaria versare la farina, aggiungere il lievito sciolto nell'acqua ( e il
malto o miele) e fare andare per 1 minuto circa alla velocità minima.
Aggiungere il sale e
continuare a velocità media per altri 10 minuti, fino a quando l'impasto si
incorda bene ( deve staccarsi dalla ciotola).
Una volta pronto il panetto metterlo a riposare in una ciotola unta di olio, coprirla con un panno umido ( o pellicola) e far lievitare circa un’ora finchè non raddoppia di volume.
Una volta pronto il panetto metterlo a riposare in una ciotola unta di olio, coprirla con un panno umido ( o pellicola) e far lievitare circa un’ora finchè non raddoppia di volume.
Passato questo tempo
riprendere l'impasto, lavorarlo con delicatezza e dargli la forma di filoncino
e trasferirlo su una teglia foderata con carta da forno.
Incidere il pane con una lametta o un coltello particolarmente tagliente creando una grata. Lasciare lievitare fino al raddoppio in luogo tiepido.
Incidere il pane con una lametta o un coltello particolarmente tagliente creando una grata. Lasciare lievitare fino al raddoppio in luogo tiepido.
ma quanta soddisfazione che darà questo esserino?? stesso percorso: prima licoli, ora entrambi...e la prole aumenta ;) ma che te lo dico a fare? ;)
RispondiEliminaBellissimo pane! ha un aspetto stupendo!
Grazie Ilaria. Ne ho fatti altri ma a questo sono rimasta affezionata, la prima volta che aspetti, lo guardi, t'incolli al vetro del forno per vedere se lievita e poi cuoce. Assaggiarlo poi è stato altrettanto soddisfacente. Come dicevo ce ne sarranno di migliori ma questo resta il primo. Un bacione.
EliminaEvviva la pasta madre ed i suoi amici, perchè riempiono di soddisfazione e ci fanno sentire davvero soddisfatte dopo le attese e gli scongiuri.
RispondiEliminaMi piacciono i pani semplici e questo immagino avrà un profumo strepitoso!
Grazie Monica hai ragione...evviva il pane fatto in casa, atteso, profumato e sano.
RispondiEliminaCondivido tutto ciò che hai detto sulle mode, Anche per me è sempre stato così, non mi è mai piaciuto seguirle, forse sono molto individualista, non mi piace seguire il gruppo, uniformarmi. Eppure come te mi sono fatta prendere dalla "moda" del lievito madre, lo sto crescendo, fra poco sarà pronto e non vedo l'ora di utilizzarlo.
RispondiEliminaIl tuo pane è stupendo!
Un bacione :)
Come ti capisco...se riguardo la mia prima pagnotta ha un aspetto orribile ma vuoi mettere la soddisfazione? Quel sapore unico e tutti quei buchini...ieri ho fatto il pane in pentola ma per quanto sia buono non ha il fascino di quello impastato a mano...
RispondiEliminaNotte!