Quando ci è stato chiesto di fare una pasta creativa come
seconda prova dell’MTC S-cool mi sono domandata quali sono i sughi che faccio
più di frequente.
Alla fine giro su una decina di sughi più o meno tradizionali
e stagionali ma finisco per fare sempre gli stessi. Il sugo di pomodoro su
tutti e che è forse quello che si può trovare più spesso sulle tavole delle
famiglie italiane.
Negli anni ho cambiato alcune abitudini ma per praticità e
gusti mi alterno tra tonno, carbonara, ragù, amatriciana, sughi freddi
avventurandomi ogni tanto sulle verdure o sul pesce ma mi sento tutto fuorché
creativa. Se con sette note si possono fare musiche immortali con tutti gli
infiniti ingredienti con i quali fare i sughi quante paste si possono comporre?
E’ stato questa mare magnum di possibilità che mi ha spaventato.
L’idea di base
era quella di fare delle polpettine, memore di una pasta che ho assaggiato in
quel di Masone realizzata da Madamoiselle Marina con del pesce e i limoni sotto
sale, ancora conservo un ricordo indelebile. Non so cosa poi mi ha spinto verso
le sarde a beccafico ma è stata un’illuminazione. Ho congelato una parte di
polpettine e non vedo l’ora di rifare questa pasta.
Una critica che ricevo talvolta da mio marito (è un
rompicoglioni in particolare sul cibo) è che la pasta, come dice lui, si
presenta slegata, che gli spaghetti da soli sanno di poco. Da ora in poi non
succederà più, ora ho capito che una buona lezione sulla mantecatura era assolutamente
necessaria. Grazie Greta per aver contribuito a evitare discussioni in molte
famiglie.
400 g di spaghetti
500 g di sarde fresche
100 g di pangrattato
1 spicchio di aglio
50 g di uvetta
Un mazzetto di finocchietto
Una foglia di alloro
Sale
Pepe
1 arancia non trattata
30 g di mandorle
Olio
Pulite le sarde, eviscerandole e togliendo la lisca, lavate
e asciugate tamponandole con della carta assorbente. Tostate il pangrattato in
una padella nella quale avrete fatto scaldare 2 cucchiai d’olio, attenzione a
non bruciarlo. Tostate le mandorle. Mettete l’uvetta in ammollo fino a che non
si è ammorbidita. Mescolate il pangrattato con le mandorle tritate, l’aglio, il
finocchietto e l’uvetta. Sminuzzate le sarde e poi unitele al composto. Versate
tutto in un mixer con 4 cucchiai d’olio e date degli impulsi, l’intento è
quello di triturare senza ridurre tutto a una pasta troppo fine. Regolate di
sale e pepe. Con l’impasto fate delle polpettine della grandezza di una
nocciola.
Nel frattempo scaldate una padella grande per mantecare e
mettete a scaldare 4 cucchiai d’olio e la foglia di alloro, unite le polpettine
che dovranno cuocere per circa 2 minuti. Saltatele affinché si dorino da tutti
i lati. poi versate il succo dell’arancia e lasciate insaporire per bene.
Aggiustate di sale.
Cuocete gli spaghetti fino a 2 minuti prima della cottura al
dente e scolateli. Versate gli spaghetti nella padella con un goccio di acqua
di cottura, fateli finire di cuocere saltandoli in padella per fare in modo che
l’emulsione di grassi e liquidi si distribuisca per bene sugli spaghetti e che
si insaporiscano degli umori delle polpette. Finite il piatto con la scorza d’arancia
grattugiata e il finocchietto fresco.
con questa ricetta partecipo alla prova creativa della seconda lezione dell'MTC S-cool
Anche Patrizio è noioso sulla mantecatura!! Mi critica sempre perché io spesso vado di corsa e salto il passaggio fondamentale!! Infatti per le prove MTC S-cool ha goduto un mondo e d'ora in avanti non ho più scuse:-)
RispondiEliminaBellissima la tua idea di spaghetti a beccafico!! Grande!!
Vedi ci voleva Greta per mettere pace in famiglia! grazie Cristina.
Eliminaadoro le sarde a beccafico, quindi questi spaghetti li proverò presto. Ciao, Annarita.
RispondiEliminaSapessi quanto sono piaciute in casa, speravo non capissero che erano sarde perchè non piacciono molto ma così rimangono meno forti e con un buon sapore d'insieme. provale poi fammi sapere che sono curiosa.
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