giovedì 11 luglio 2019

Piadizza garfagnina per Vamos a la Piada



 

Hai più pensato a quel progetto di esportare la piadina romagnola? Così cantava Samuele Bersani. Non se sia stato lui ma, la piadina oggi non è più soltanto un piatto tipico della Romagna ma una realtà presente anche sulla costa ovest e in molti luoghi d’Italia. Una preparazione talmente versatile da essere coniugata in milioni di modi. Un piatto davvero semplice che diventa unico solo se realizzato seguendo la tradizione e ingredienti di qualità. Per questo motivo, oggi, in collaborazione con Calendario del Cibo Italiano e l’Azienda Fresco Piada ci sarà un flashmob con post e ricette di foodblogger dell’Mtc.
 

A Riccione, l’azienda Fresco Piada rappresenta la produzione di alta qualità di questo prodotto. Il suo sistema produttivo è rimasto lo stesso dalla fondazione, nel 1996, così come l’abilità manuale delle maestranze, le materie prime d’eccellenza impiegate e la selezione di prodotti locali, quali le farine di grani esclusivamente romagnoli, il sale integrale marino di Cervia e l’olio extravergine di oliva delle colline riminesi. Tutte le piadine Fresco Piada sono precotte a mano una a una, su piastra, secondo i riti della tradizione, da personale altamente selezionato e qualificato. Le piade sono poi raffreddate a temperatura ambiente, in tal modo i prodotti non subiscono alcuno stress termico e mantengono inalterate la loro rinomata fragranza, anche dopo essere stati confezionati. 

Le ultime creazioni degli artigiani di Fresco Piada puntano alla riscoperta di alcune ricette e tipologie di piade di cui si era persa la memoria, come LA RITROVATA nella versione TRADIZIONALE con Farina 00 di grano romagnolo, Sale marino integrale delle Saline di Cervia, quella ALL’OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA, con Farina 00 di grano romagnolo Olio extra vergine di oliva 100% Italiano, Sale marino integrale delle Saline di Cervia, LA RITROVATA AL LIEVITO MADRE NATURALE, con Farina 00 di grano romagnolo, Lievito madre naturale, Sale marino integrale delle Saline di Cervia, o LA RITROVATA CON GRANI ANTICHI, (Rieti -1900, Gentilrosso -1900, Inallettabile -1900, Abbondanza -1947, Marzotto -1959), la farina è biologica (tipo 2) macinata a pietra, anche la Crusca di grano tenero è biologica, il Lievito madre è naturale, il Sale marino integrale è quello delle Saline di Cervia e infine il Miele di acacia, biologico, dell'Azienda Thun. 

Di Fresco Piada c'è anche la Piada di Santarcangelo di Romagna, ovvero la piada di congiungimento tra il nord e il sud della terra di Pascoli, o la Piada del Chiosco, espressione del prodotto rurale per eccellenza, in cui spessore, forma e profumi rimandano alle antiche piade della zona ravennate.


Delle tante piade arrivate dall’Azienda Fresco Piada ho utilizzato per la mia ricetta la Piada del Chiosco. La piada del Chiosco è una piada che per quanto riguarda gli ingredienti ha gli stessi de “la ritrovata tradizionale” ma segue la ricetta di un piccolo chiosco di Cervia. Quindi essendo tipica del nord della Romagna è più spessa e piccola in circonferenza. In aggiunta c’è anche un pochino di miele che le dona un “profumo” in più e permette anche all’impasto di rimanere più morbido.
La ricetta presentata è un inganno, perché, ad un primo sguardo potrebbe sembrare una pizza e si può anche mangiare come tale senza arrotolarla. La farcitura racconta la Garfagnana con la salsa rossa garfagnina, la caciotta garfagnina e il lardo anch’esso della stessa provenienza.

Piadizza garfagnina

3 fette di caciotta
6 fette di lardo
Rosmarino
Salsa rossa
130 g di concentrato di pomodoro
2 cucchiai d’olio extravergine d’oliva
30 g di pasta di acciughe
2 foglie di alloro
2 cucchiai di aceto

Scaldate il concentrato con l’olio, unite la pasta d’acciughe e l’alloro spezzettato. Versate l’aceto e mescolate. Lasciate insaporire.

Scaldate la piada del Chiosco in una padella antiaderente e cospargetela di salsa rossa. Tagliate a fette la caciotta e ponetela sulla piada, lasciate che si scaldi leggermente. Unite le fettine di lardo, il rosmarino e un filo d’olio, poi non vi resta che gustarla.

2 commenti:

  1. Allora tra le varie cose buone che devo mangiare la prossima volta che vengo in Garfagnana, ci mettiamo pure questa!Una tentazione vera!

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