Ricomincio da qui. In ritardissimo su tutto, come sempre.
Ho passato tutta l’estate, da Pasqua per la verità, a fare
la cheffa nella cucina dell’Agriturismo ai Frati in Garfagnana. E’ stato uno di
quei treni che non ho voluto perdere con quel pizzico di pazzia che non sapevo
facesse parte del mio carattere. Non ero mai entrata in una cucina se non la
mia, non avevo idea di come gestire una cucina di un ristorante, le comande, la
spesa, la linea, non sapevo come ci si deve rapportare con la sala però, mi sono
detta, sapevo fare un menù e organizzare il lavoro e mi sono buttata.
Tante le cose da sistemare: trovare una base per fermarmi
nei giorni di apertura del ristorante, organizzare la famiglia in mia assenza e
trovare un compagno di viaggio tanto pazzo da voler condividere questa
avventura. Enrica, mia cognata è stata quella compagna e quella pazza.
Prima dell’apertura ogni minimo sforzo mentale e fisico era
diretto al giorno d’inaugurazione come se tutto si risolvesse con il pranzo di
Pasqua, prove su prove, ansie e una rigida organizzazione. Ogni passo è stato
pensato, pianificato e programmato, salvo gli imprevisti che sono sempre
presenti in cucina.
Mi chiedevo spesso se ce l’avrei fatta, mi dicevo che sei
mesi erano lunghi e se le cose non avessero funzionato? Cercavo un segno
dall’universo. Una sera mentre mi torturavo con queste elucubrazioni mentali ad
un incrocio ho incontrato lo chef Tomei. L’ho preso come un sì.
Dopo sei mesi, posso dire di aver imparato tanto. La cucina
è per chi riesce a organizzarsi e a collaborare, la fatica è parecchia ma
altrettanto è la soddisfazione quando i piatti tornano vuoti, la tensione che
sale durante il servizio è efficace e quasi terapeutica solo se costruttiva, è
vero che spesso si urla ma ci si deve aiutare a risolvere i problemi
altrimenti, come in una squadra, si vince o si perde tutti. La cucina deve
essere sempre pulita e ordinata, a prova di Alessandro Borghese!
Vogliamo parlare dei fuori menù? Del cibo che sta per finire
prima del previsto? degli intolleranti che hai paura di far star male se fai
degli errori? Vorresti che ogni giorno tutto fosse perfetto e invece non lo è
mai ma è giusto così perché ogni volta è un piccolo passo in avanti. Per la
cronaca nessuno si è mai sentito male.
La stagione è volata e ottobre è arrivato forse troppo
presto, ormai mi ero abituata a fare la pendolare. Mi mancherà quella cucina,
quel contesto così rilassante e il profilo delle Apuane davanti. Mi mancherà
vivere a stretto contatto con Enrica che ormai è la mia seconda sorella, per le
risate che siamo fatte, per le lunghe chiacchierate e perché ogni volta che la
vedo ritrovo un po’ di mio fratello. Rientrare nella routine quotidiana è stato un pochino
complicato dall’inizio della scuola e dal ritrovare quella quotidianità che
avevo stravolto.
Allora ricomincio da qui dal Club del 27 e da una apple pie
davvero buona che fa molto autunno e molto nonna papera. Per quanto ami fare le
apple pie non riesco a farmi piacere la pie crust per quello strutto che rende
il tutto poco piacevole al mio palato.
Lo strutto buono esiste ma non si trova al supermercato. Ho sostituito con il burro aumentando del 20%. Lo strutto è grasso al 100% mentre il burro ha un 20% di acqua.
Lo strutto buono esiste ma non si trova al supermercato. Ho sostituito con il burro aumentando del 20%. Lo strutto è grasso al 100% mentre il burro ha un 20% di acqua.
Per la base
250 g di farina
1 cucchiaino di sale
150 g di burro
5 a 6 cucchiai di acqua fredda
Per la farcia
50 g di burro
4 o 5 mele Granny Smith
100 g zucchero di canna
100 g di zucchero
2 cucchiai di farina o 3 cucchiai di amido di mais
miscelati con ¼ di tazza di acqua fredda
1½ o 2 cucchiaini di cannella
½ cucchiaino di noce moscata
¼ di cucchiaino di sale
1 cucchiaio di brandy
1 o 2 cucchiai di succo di limone
Per la base: unite la farina e il sale in una ciotola.
Mescolate il burro a pezzetti con la farina fino a formare un composto granuloso.
Versate l’acqua e amalgamate. Impastate velocemente e fate una palla.
Per il ripieno: preriscaldate il forno a 175 °C.
Mettete ½ delle mele in una padella capiente con ½ del burro fuso e cospargete
con ½ il succo di limone e ½ degli zuccheri. Cuocete fino a quando saranno
teneri, mescolando spesso, circa sette minuti. Trasferite in una padella. Aggiungete
il resto di burro, mele, succo di limone e zuccheri. Aggiungete i condimenti e la
farina.
Stendete la pasta in due cerchi. Trasferite in una
teglia da 20 cm. e riempitela con la farcia, ricopritela con il resto della
pasta scanalate i bordi, fate un buco centrale e delle fessure laterali per far
uscire il vapore.
Spennellate la parte superiore con tuorlo d'uovo
leggermente sbattuto, 2 cucchiaini di panna o acqua. Cospargete di cannella e
zucchero sopra. Cuocete 50 minuti o fino a quando la parte superiore è dorata.
Raffreddate sulla griglia per 30 minuti.
Questa apple pie è proprio bella a vedersi, chissà che bontà.
RispondiEliminaBuona la versione alcoolica!
RispondiEliminaHai ragione per quanto riguarda il lavoro in una cucina professionale. Non penso ce la farei per lunghi periodi. Ti assorbe troppo e non riesci ad avere una vita tua.. Ecco perchè preferisco entrarci e uscirci, insegnare ai ragazzi e fare catering... Il trucco, forse, è non farlo mai diventare routine e non perdere assolutamente il piacere di cucinare. Siamo qui anche per questo, no? A proposito, la tua apple pie è stupenda.
RispondiEliminaDeve essere stata un'esperienza fantastica! Hai fatto bene a buttarti! Contenti che tu abbia ripreso dalla nostra ricetta :-)
RispondiEliminaUn abbraccio
Molto bella e deve anche essere deliziosa! Un abbraccio
RispondiEliminaDeve essere deliziosa ^_^
RispondiEliminaOttima scelta per ricominciare ;)
Prima di tutto, complimenti per la tua esperienza in una cucina. Non è semplice gestire un ristorante e so di cosa parli. Mi sono trovata nella stessa situazione all'estero, con mio marito. Io gestivo la cucina e lui la pizzeria. Una pazzia che mi ha consumato ma insegnato tanto! Difficile tornare alla routine di tutti i giorni ma l'affetto e l'amore della famiglia ti faranno rientrare presto nei ranghi, vedrai. Complimenti anche per questa buonissima Apple pie
RispondiEliminasiamo a livelli stratosferici con te!!!! stupenda! ciao!
RispondiEliminaAnnarita, sei sempre bravissima. Non ho parole!
RispondiEliminaLa tua è la Apple pie per antonomasia!
RispondiEliminaI posti meravigliosi e una cucina sicuramente eccezionale, come da poche parti si può degustare. Cucinare è un impegno, soprattutto quando lo si fa con il cuore, come fai tu. E anche questa apple pie lo dimostra, se sempre grandiosa :-)
RispondiEliminaAnnarita ti ammiro e spero di vederti presto, voglio sapere di più. Ho cominciato da poco un'esperienza nella cucina di una trattoria. Faticoso, ma mi piace.
RispondiEliminaE la tua apple pie (alcolica, ovvio) è bellissima