Mi
sono entusiasmata e poi pentita, mi sono demoralizzata e poi ripresa fino a
realizzare un piatto che ho aggiustato più volte nel corso della
preparazione…certo è che prima di accettare una sfida così importante sarebbe
opportuno riflettere per non dover poi navigare a vista, ma forse, il bello è
proprio questo, l’improvvisazione. La sfida lanciata dallo chef Pierangelini
prevedeva due ingredienti che io non avevo mai accostato prima: i calamari e le
lenticchie. Due ingredienti in contrasto sia per la provenienza sia perché
rappresentano l’uno un ingrediente ricco del mare, l’altro, uno povero della
terra.
Mentre
i calamari sono spesso presenti sulla mia tavola, le lenticchie proprio no, le
ho assaggiate giusto giusto per venire incontro alla tradizione di mangiarne la fine
dell’anno e solo per sperare di avere più soldi l’anno successivo.
Il
cervello ha iniziato a immaginare combinazioni, consistenze e sapori…….fino a
fumare.
Per
i calamari ho pensato ad un ripieno semplice ma allo stesso tempo saporito, con
un misto di erbe aromatiche e scorza di limone, mentre per le lenticchie ho
pensato di trasformarle in polpettine, il tutto aromatizzato con una riduzione
di mosto cotto.
Calamari 4
Olio extravergine d’oliva 2 cucchiai
Aglio 1
Vino bianco secco per sfumare
Mosto cotto 50 ml
Per il ripieno
200 gr di mollica di pane fresco
Timo limone, maggiorana, origano freschi 3 cucchiai di foglioline
6 cucchiai di grana o parmigiano grattugiato
Scorza di 1/2 limone bio
Olio extravergine d’oliva 2 cucchiai
Sale e pepe
Per le perle di lenticchie
Lenticchie rosse 250 g
Acqua 1,2 lt
Cipolla ½
Foglie di alloro 3
Peperoncino 1
Pepe macinato una manciata
Olio extravergine d’oliva 2 cucchiai
Sale una presa
Farina di mais qualche cucchiaio
Uovo 1
Parmigiano 3 cucchiai
Farina per infarinare
Semi di sesamo
Semi di papavero
Olio per friggere (io extravergine d’oliva)
In una pentola con l’acqua sistemare la cipolla, l’alloro il peperoncino,
il pepe, il sale, l’olio e le lenticchie e far cuocere 30 minuti a fuoco lento.
Devono risultare ben cotte e abbastanza asciutte. Lasciar freddare e poi
passare al mixer e successivamente nel colino chinoise per eliminare ogni
residuo d’acqua.
Tostare i semi di sesamo e lasciare da parte. Aggiungere alle lenticchie,
l’uovo, il parmigiano e la farina di mais se ancora troppo umide. Fare delle
palline e passarle nella farina. Friggerle in olio ben caldo. Scolarle bene
dall’olio e tuffarle nel mosto cotto e subito dopo, alcune nel sesamo tostato e
alcune nei semi di papavero.
Per i calamari : lavare e eviscerare i calamari eliminando anche i tentacoli e le pinne triangolari dal mantello. In una
padella scaldare l'olio con uno spicchio d'aglio, e rosolare i tentacoli e le
pinne per qualche minuto. Sfumare col vino, regolare di sale e cuocere per 5/7
minuti finchè non saranno teneri. Lasciar riposare.
Nel mixer porre la mollica di pane, le erbe aromatiche, la scorza di limone grattugiata molto finemente, il parmigiano e aggiustare di sale e pepe. Aggiungere l’olio e le parti del calamaro cotte e il loro sughetto. Frullare fino ad ottenere un composto uniforme e abbastanza umido. Riempire i calamari per i 3/4 e chiudere con uno stuzzicadenti. Distendere i calamari in una teglia unta, coprirla con un foglio di alluminio e cuocere in forno a 180°C per 20 minuti. Togliere l’alluminio e lasciar cuocere ancora 5 minuti. Togliere dal forno e lasciare in caldo.
Per l’impiattamento
Tagliare il calamaro a fette e
adagiarlo nel piatto da portata, porre a lato le polpettine di lenticchie con
il sesamo e con i semi di papavero e per finire guarnire con la riduzione di
mosto cotto, ottenuta scaldando il mosto cotto per 1/2 minuti a formare uno
sciroppo. La mia idea di impiattamento vuole ricordare un aquilone: acqua e terra in aria.
Con questa ricetta partecipo al contest "Cucina per Chef Pierangelini"
con The Academy di Lorenzo Vinci
con The Academy di Lorenzo Vinci
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molto bella sia l'idea del piatto che la composizione, forse il mosto cotto è dosato un po' col braccino ma nessuno vieta di aggiungerne mentre si degusta giusto? volevi fare la figa....hahahahaha....brava brava brava!!
RispondiEliminaahahahah se mettevo più mosto cotto mi saltava l'impiattamento...però è talmente buono che io in fase di degustazione abbonderei. ah per la cronaca la risposta è sì, volevo fare la figa e non ho usato lo scalogno! Un bacione bella.
EliminaCurioso, strepitoso, nuovo, travolgente. Questo è un piatto che vince!
RispondiEliminaBravissima!!
Sono passata prima da Cristina e ora da te.. e sono due idee una più bella dell'altra. E questo abbinamento calamaro/lenticchia mi ispira sempre di più!
RispondiEliminaPerò oggi siamo sulla stessa lunghezza d'onda.. anche io sono andata di calamaro :D