Non so se ne ho diritto. Qualche autoctono forse storcerà il
naso, ma sento un forte legame con la Sicilia e l’ho sentito già molto prima di
andarci. Non posso vantare neanche un lontano avo che provenga da lì, eppure,
sento un grande attaccamento per quella terra.
L’occasione di andare per la
prima volta, con #atuttopachino per AIFB con Sabrina Fattorini, mi ha consentito
non solo di toccare con mano le coltivazioni del pomodoro più famoso d’Italia
ma, di conoscere un pochino il Val di Noto e persone talmente gentili, preparate
e generose che mi hanno fatto sentire a casa dal primo istante. Se doveste decidere
di andare in quelle zone e fare visite guidate o affittare un alloggio, vi
consiglio di contattare Giuseppe Cavarra di Welcome Servizi Turistici che ci ha
praticamente adottato durante il nostro soggiorno, scarrozzandoci ovunque
e assecondando ogni nostro capriccio, tipo deviare dal programma per paseggiare sulla spiaggia di Vendicari. Ogni momento non legato al pomodoro è stato
impiegato per conoscere il territorio, perché in definitiva, per capire un
prodotto bisogna conoscere da dove viene.
La prima tappa è stata Ragusa Ibla
accompagnate da Sabrina Tavolacci una guida turistica che vorrei mi
accompagnasse sempre e ovunque. Il suo racconto della città, tra il serio e il
faceto, è stato così coinvolgente da farmi passare quelle ore in un lampo. Siamo
passate dalla geologia, alla storia, alla televisione (a Ragusa si girano molte
delle scene del Commissario Montalbano) alle tradizioni per finire
immancabilmente alla cucina.
Dopo Ragusa un passaggio a Modica, dall’alto della
città abbiamo assistito ai fuochi di Santa Lucia, nel momento stesso che siamo
scesi dall’auto sono partiti, ho voluto pensare che fossero in nostro onore (mi
sono montata un pochino la testa lo ammetto).
Modica è anche cioccolato e non
potevamo non assaggiare il famoso cioccolato modicano, realizzato solo con cacao
puro e zucchero e magari qualche aroma a esaltarne la bontà. Sabrina ci ha
portate allo showroom della pasticceria artigianale della Casa don Puglisi dove
ci hanno mostrato in diretta come si prepara, ne ho fatto scorta per mesi.
Un'altra tappa obbligata è stata la Antica Dolceria Bonajuto dove la tradizione si fonde con la ricerca, utilizzando materie prime d'eccellenza.
La mattina successiva siamo partiti per Noto con un sole
potente. La città è una bomboniera, rifatta e sistemata dopo che il tetto della
cattedrale crollò per un difetto strutturale e l’incuria di chi doveva vigilare.
Da quel momento è stato tutto un rifiorire e oggi è Patrimonio dell’Umanità. In
questa mio entusiasmo non c’entra nulla la colazione al Caffè Sicilia con
cannoli fatti sul momento, no no.
Ho mangiato sempre talmente bene da voler comprare tutti i libri che vedevo, per fortuna l'aereo non lo permette.
Per tutto il tempo abbiamo dormito a Marzamemi, senza mai
riuscire a vederlo per bene perché, ci arrivavamo solo la sera. Maria Impera, la
segretaria del Consorzio del Pomodoro Pachino ci ha portato una sera a mangiare
in una osteria tipica ma è stato troppo breve e troppo buio. Una mattina, mentre
Sabrina finiva di scrivere al pc, ho fatto una passeggiata sulla spiaggia fino
al centro del piccolo borgo di pescatori.
La tonnara, ormai in disuso e poi il
centro che, complice il sole, mi ha fatto pensare a una cartolina. Locali
piccoli e colorati, bar aperti con tavolini fuori, sul mare, piante grasse,
barche di tanti colori, musica nell’aria e una pace infinita.
Come si fa a tornare a casa e non portarsi dietro tutto
questo? e soprattutto come si fa a non volerci tornare al più presto?
Nella mia passeggiata a Marzamemi, proprio davanti alla
vecchia tonnara ho scovato un negozio dove il tonno è il re. Salame di tonno,
bresaola di tonno, lattume, bottarga, tonno sott’olio, sughi e quanto vi possa
venire in mente. Io e Sabrina abbiamo fatto incetta ma l’aereo non ci consentiva
di esagerare, meno male che Adelfio spedisce in tutta Italia. Proprio dal suo
ricettario ho tratto la ricetta, una vera bontà.
Spaghetti alla Adelfio
Spaghetti 360 g
15 pomodorini Pachino secchi
Salame di tonno tritato 50 g
Spicchio d’aglio 1
Prezzemolo
Olio extravergine d’oliva
Mettere a cuocere gli spaghetti in acqua bollente salata. Rosolare
in una larga padella con poco olio l’aglio, i pomodorini tritati, il salame
tritato. Far cuocere per 30 secondi e allungare con un mestolo d’acqua di
cottura degli spaghetti. Scolare la pasta e versarla nella padella. Lasciare
amalgamare bene e servire. In questa ricetta non è previsto il dato che il
salame è molto saporito.
Io sono di parte, ma non è difficile innamorarsi della mia terra, ancor prima di averla visitata... E se ti senti un po' siciliana io sono fiera di questo però significa che siamo riusciti a trasmettere amore al resto del mondo <3 ... E questi spaghetti sono favolosi.. senti il profumo di casa e attraverso le tue foto ripenso alla mia vacanza sull'isola di quest estate... e poi sopratutto oggi che qui al nord nevica... ho una gran voglia del mio sole <3! A presto LA
RispondiEliminaHai fatto un giro mlto simile a quello che feci pure io qualche anno fa. La Sicilia ti entra nel cuore, ormai ci sono andato diverse volte e tra poco ci torno di nuovo! Assieme alla Toscana, è la mia Regione preferita.
RispondiEliminaRicetta che le rende appieno omaggio.
Fabio
La nostalgia mi assale spesso, ma sto già organizzando la prossima visita in Sicilia. Acqua in bocca, è ancora tutto top secret!
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