Sono state molte volte in Umbria. E’ forse la regione che amo di più, per lo stile di vita, per la storia, la natura, il cibo e per quell’aura mistica che si ritrova in molti luoghi sacri.
Non ero mai stata però nell’Umbria che non ti aspetti. Per chi non lo sapesse e’ quella striscia di territorio che, geograficamente, si trova nel versante sinistro del Canale Maestro della Chiana in provincia di Perugia tra i comuni di Castiglione del Lago, Tuoro sul Trasimeno (in parte) Panicale (in parte) Paciano e Città della Pieve e in Provincia di Terni tra quelli di Monteleone d'Orvieto, Fabro Ficulle e Orvieto.
La Valdichiana è spesso identificata come toscana e basta, ma solo per chi non conosce bene la geografia del luogo; l’area umbra di conseguenza un po’ dimenticata ma, ha una sua storia e una sua peculiarità, diversa dalla toscana e dal resto dell’Umbria ed è quello che vorrei raccontare qui. Non un territorio di passaggio ma un luogo da conoscere e soprattutto da vivere. La sua fortuna è proprio l’essere zona di confine, dove, anche storicamente, sono avvenute delle contaminazioni che l’hanno arricchita sotto molti aspetti.
Città della Pieve ne è il cuore e l’anima e il borgo che non ti aspetti: i suoi edifici di mattoni, le vie strette, i palazzi, ma il meglio è nascosto in angoli che all’apparenza sembrano anonimi. All’interno dell'Oratorio dei Bianchi si trova l’Adorazione dei Magi, opera del più celebre concittadino pievese Pietro Vannucci, conosciuto anche come il Perugino che vi nacque nel 1448.
Si tratta di un affresco largo sette metri e alto sei metri
mezzo commissionato e realizzato nel 1504.
Nella piazza centrale di Città della Pieve è ubicato il duomo,
la Cattedrale dei Santi Gervasio e Protasio.
La chiesa ha origini preromaniche ed offre la vista di numerose
opere d'arte tra le quali particolare menzione meritano quelle di Domenico
Alfani, di Giannicola
di Paolo, del
Pomarancio e del Savini. Tra tutte spiccano, però, quelle del Perugino: nel
primo altare si trova il Battesimo di Cristo, del 1510, nel quale
la prospettiva è perfetta e le due figure, quella di San Giovanni e di Gesù
Cristo, si trovano in una posa che richiama le statue dell'Antica Grecia.
Sull'abside è collocato un altro quadro di Pietro Vannucci: una
tavola che rappresenta la Madonna In Gloria tra i Santi protettori
Gervasio e Protasio, firmata e datata nel 1514, composizione, tutta in primo
piano, che si caratterizza per i particolari valori cromatici, impostati sul
rosso e sull’azzurro.
Nella Chiesa di Santa Maria dei Servi, appena fuori le mura,
oggi sede del Museo Civico Diocesano, è visibile un altro importante
affresco del Perugino.Si tratta della Deposizione dalla Croce del 1517, l'opera
più importante in vecchiaia, rimasta nascosto a lungo dietro una intercapedine
e riscoperta solo nel 1834.
A Città
della Pieve c’è la storia , l’arte, l’architettrura ma anche la tradizione del Palio dei Terzieri, e l'Infiorata
di San Luigi.
Nel Discovering tour organizzato
da Pieve Promotions abbiamo visitato molti luoghi tra Città della Pieve e
Monteleone d’Orvieto.Avete in mente un casolare in pietra con tanto tanto terreno intorno, in parte coltivato, in parte prato e in parte bosco?
Un luogo dove sentirsi a casa, con la gentilezza naturale del proprietario Alessandro Tassi e dei suoi genitori che l’aiutano. Un posto dove per colazione si mangiano crostate buonissime con marmellate fatte in casa con la frutta prodotta nei terreni di proprietà, o i fichi caramellati del papà, insomma dove il senso di genuinità, famiglia e passione si intrecciano.
E’ proprio soggiornando al Podere Siliano che ho avuto in regalo i legumi umbri con i quali ho preparato una ricetta semplice, quanto gustosa, di quelle così basiche da sembrare quasi una non ricetta, ma è una coccola da prepararsi di tanto in tanto.
4 fette di pane
200 g di Fagioli cannellini secchi Melagrani
1 cucchiaino di passata
3 spicchi d’aglio
Olio extra vergine di oliva Cornieto
1 peperoncino
2 rametti di salvia
un rametto di rosmarino
sale e pepe
Lasciare i fagioli in ammollo per 12 ore poi sciacquarli e lessarli in acqua leggermente salata con 1 aglio, rosmarino e salvia, fino a che non risultino morbidi.
In una padella mettere l’olio a scaldare, far soffriggere 1 spicchio d’aglio e 1 peperoncino poi, unire i fagioli scolati con un goccio di acqua di bollitura. Far insaporire poi unire la passata di pomodoro. Regolare di sale e pepe e lasciare cuocere 2 minuti.
Abbrustolire le fette di pane, sfregarle con l’aglio poi versare i fagioli caldi e un giro d’olio.
Io ci sono stata una volta sola ma mi è rimasta nel cuore. Ottimi i tuoi crostoni!
RispondiElimina